Nel nome della luce.
Fin dalla preistoria l’uomo ha ricercato la luce. Senza luce infatti tutto ciò che conosciamo e amiamo non può sopravvivere. La luce come fonte di vita in antitesi all’oscurità. La stessa luce che sprigionata da un potente faro guida le navi sul mare nel buio della notte. Nel corso degli anni i progressi scientifici hanno saputo “rinchiudere” e “indirizzare” la luce per vari scopi. E così è stato anche in campo medico. In angiologia l’introduzione dei “visualizzatori venosi” ha reso possibile la rappresentazione ad alta definizione e non invasiva dell’albero venoso, dai rami più fini a quelli di maggiori dimensioni. La sua applicazione più recente e innovativa è la scleroterapia con veinviewer e transilluminatore di varici e capillari.