L’EcocolorDoppler per CCSVI: quando e perché.

Le malformazioni venose del collo alla base della CCSVI.

Come descritto in un altro articolo la CCSVI, o insufficienza venosa cronica cerebrospinale, è una condizione caratterizzata dalla presenza nel collo di vasi venosi malformati. Le malformazioni interessano prevalentemente le vene giugulari, che scaricano gran parte del sangue di ritorno al cuore dai settori cerebrali. In minor misura possono essere interessati anche altri distretti (vertebrali, tronchi brachiocefalici, vena azygos). Come si presentano queste anomalie diagnosticabili con un attento studio EcocolorDoppler? Prevalentemente sotto forma di alterazioni delle valvole poste all’interno dei vasi, che normalmente impediscono al sangue, in particolari situazioni, di circolare in direzione opposta. Possiamo quindi trovare valvole alterate per numero, posizione, spessore o lunghezza (i famosi setti), con mobilità ridotta o assente, talora fuse in un’unica struttura.

La “stasi ematica” la principale conseguenza delle alterazioni venose.

È ovvio che le malformazioni descritte rallentano o addirittura bloccano il normale deflusso lungo la vena con conseguente ristagno di sangue a monte. Ma in natura tutto il sangue deve tornare al cuore per essere nuovamente distribuito ad organi e tessuti. Vengono quindi attivati dei percorsi alternativi attraverso circoli collaterali, che compensano l’intasamento lungo la via principale.

Gli ultrasuoni al servizio della salute.

Dobbiamo la nostra gratitudine al fisico austriaco Christian Andreas Doppler grazie al cui “effetto Doppler” possiamo oggi usufruire dei vantaggi delle moderne apparecchiature EcocolorDoppler. Strumenti che sfruttando tale effetto su un fascio di ultrasuoni, consentono in modo sicuro e non invasivo di studiare il nostro sistema circolatorio. Valutiamo quindi la forma e le dimensioni dei vasi sanguigni, come le alterazioni del profilo interno che compromettono la regolare circolazione. Il “colore” descrive invece la direzione del sangue e i punti di maggior turbolenza. Possiamo anche calcolare con precisione la velocità di scorrimento ematica stabilendo delle soglie critiche. Uno strumento, dunque, in grado di fornire allo specialista informazioni importantissime. I diversi distretti circolatori vengono esaminati secondo protocolli di indagine ben definiti. Lo studio EcocolorDoppler della CCSVI si basa più precisamente sul protocollo Zamboni.

Il protocollo Zamboni: i 5 (poi 4) criteri.

Il riscontro EcocolorDoppler di malformazioni venose di per sé non consente di fare diagnosi di CCSVI. È necessaria, infatti, una compromissione importante della circolazione venosa cerebrale e cervicale. Questo è il protocollo Zamboni ossia la definizione di un valore soglia oltre il quale si esprime un disturbo significativo del circolo. Sono stati pertanto introdotti cinque “criteri” basati sulla presenza o meno di alterazioni di forma e/o flusso a carico delle vene giugulari e vertebrali. La presenza di almeno due criteri permette di fare diagnosi di insufficienza venosa cronica cerebrospinale (maggiore è il punteggio ottenuto più deteriorato sarà il quadro). Il secondo criterio, che fa riferimento alla direzione del flusso lungo alcune vene cerebrali, è divenuto in seguito opzionale, riducendo l’analisi a quattro soli criteri. Siccome possiamo esprimere le alterazioni del circolo venoso con un valore numerico, sarà più facile nel tempo controllarne l’eventuale peggioramento.

Come viene eseguito l’EcocolorDoppler.

Durante l’indagine, della durata di circa un’ora, esaminiamo il paziente prima in posizione supina e in seguito seduta, utilizzando una poltrona dedicata. La respirazione tranquilla avviene esclusivamente attraverso il naso, con inspirazioni profonde durante l’analisi delle vene cerebrali, dove esplorate. Un esame quindi eseguito in completo relax e ripetibile nel caso in cui diagnostichiamo la presenza della CCSVI.

Il limite dell’indagine: la sua dipendenza dall’operatore.

Come in tutte le indagini di questo genere, prettamente soggettive, dobbiamo affidarci a medici esperti nella diagnostica vascolare e con particolare riguardo alle problematiche venose. Io stesso inizialmente ho trovato difficoltà poiché le vene del collo le avevo osservate poco e per problemi di trombosi spontanea o successiva a cateterismi. Così quando nel lontano 2009 decisi di approfondire la questione, ho ritenuto logico iniziare da controlli normali sottoponendone a studio 298. Questo mi ha consentito in seguito di esaminare più facilmente individui con altre patologie quali sclerosi multipla, SLA, sindrome di Menière o che lamentavano semplici disturbi.

Nella fotografia esistono, come in tutte le cose, delle persone che sanno vedere e altre che non sanno nemmeno guardare.

Nadar

Questo è solo una piccola parte di ciò che ho visto in tutti questi anni di studio EcocolorDoppler della CCSVI. Guardate anche voi con attenzione. Le differenze sono abissali e semplici da cogliere. Basta solo volerlo fare.

Mentre la verità si deve cercare e si può discutere, l’evidenza non si cerca e non si dovrebbe discutere, perché si vede.

Raffaele La Capria

Proprio così. Credo fermamente nella validità dello studio EcocolorDoppler della CCSVI. Con questo ricerchiamo quelle malformazioni venose dei grossi vasi del collo, in grado di ostacolare in modo variabile il ritorno del sangue al cuore. Come le alterazioni possano condurre ad uno stato di malattia conclamata o a semplici disturbi o a nulla è tuttora un grosso interrogativo. Ma questo è un altro aspetto della discussione. Il mio obiettivo è invece dimostrare la presenza di alterazioni anatomiche e emodinamiche delle vene cerebrali e cervicali con un esame non invasivo. È ovvio che non è semplice eseguirlo e non ci si può improvvisare, ma solo una pluriennale conoscenza della metodica e un lungo addestramento sul campo lo consente. Tutto il resto sono solo chiacchiere. That’s all folks!